Quali parole da non usare mai nel curriculum vitae e su LinkedIn per aumentare le tue possibilità di essere assunto.
Un curriculum vitae efficace fa la differenza tra essere notati o ignorati ed alcune parole possono sabotarti senza che tu te ne accorga. I recruiter vogliono fatti, non frasi fatte. Questo può valere soprattutto per occasioni imperdibili come il Festival di Sanremo 2025, dove puoi guadagnare 1.000 euro in appena due giorni. Se vuoi questo e altri posti di lavoro, ecco cosa non fare.
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Il segreto per un curriculum vitae perfetto
Un curriculum di successo deve essere chiaro, aggiunge Economiafinanzaonline, diretto e privo di dettagli superflui. È meglio un documento sintetico, che vada dritto al punto, piuttosto che un testo prolisso pieno di informazioni inutili.
I selezionatori ricevono decine – se non centinaia – di candidature ogni giorno e dedicano pochi secondi alla lettura di ciascun CV. Per questo motivo, è essenziale catturare subito l’attenzione, fornendo informazioni pertinenti e ben organizzate. Anche su LinkedIn, evitare parole banali e abusate può fare la differenza.
Quali sono le parole da non utilizzare
Molti candidati commettono l’errore di riempire il CV con frasi fatte o parole vuote che non aggiungono valore alla candidatura. Ad esempio, espressioni come “grande motivazione” o “forte entusiasmo” sono spesso superflue. Se hai deciso di candidarti per una posizione, è implicito che tu sia motivato e interessato. Ripeterlo nel CV non solo non aggiunge nulla al tuo profilo, ma rischia di farlo apparire poco originale.
Un altro errore comune è l’utilizzo di frasi generiche come “ottime capacità di lavorare in team” o “buone doti comunicative“. Questi concetti, se non supportati da esperienze concrete, risultano vaghi e inefficaci. Meglio sostituire tali affermazioni con esempi specifici che dimostrino le tue competenze. Se vuoi evidenziare la tua capacità di lavorare in gruppo, puoi descrivere un progetto in cui hai collaborato con successo con il tuo team, indicando i risultati ottenuti.
Allo stesso modo, è importante evitare di elencare passioni o hobby inventati. Alcuni candidati, nella speranza di sembrare più interessanti, aggiungono attività che in realtà non praticano. Questa scelta può rivelarsi un boomerang. Se il recruiter decidesse di approfondire l’argomento durante il colloquio, potresti trovarti in difficoltà e compromettere la tua credibilità.